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mercoledì 6 giugno 2012

La Sibilla Cumana

Nel mondo antico..

E’ noto che nel mondo antico molte divinità disponevano di indovini, pitonesse o profeti che, a nome del dio, emettevano oracoli o predizioni.

Tuttavia era diffusa la credenza che prima di questi personaggi fossero esistite alcune speciali interpreti della parola divina, esclusivamente di sesso femminile, non soggette al passare del tempo, isolate dal mondo e poco inclini a mostrarsi ai questuanti: erano le cosiddette SIBILLE.

La Sibilla Cumana di Michelangelo..

La Sibilla Cumana di Michelangelo venne affrescata tra il 1508 e il 1511 circa.

Venne rappresentata da Michelangelo come una vecchia dalla corporatura gigantesca: il volto è chiaramente segnato da numerose rughe, mentre la carnagione scura potrebbe essere un ulteriore segno dell'età avanzata. La donna ha molti muscoli e la sua figura sembra appesantita, ciò si lega molto allo stile dell'artista ( per Michelangelo, infatti, la vita è un travaglio, un luogo di peccato e di dolore, un viaggio terreno in cui il corpo è sottoposto agli affanni, ai travagli, alle pene che, evidentemente, non risparmiano nemmeno le profetesse ).  

La possente volumetria, evidenziata dalle profonde ombreggiature, le dà un risalto scultoreo e un notevole effetto dinamico: essa è seduta sul trono con il busto ruotato verso sinistra, diversamente dalle gambe, con un’inclinazione contraria.

Dal punto di vista cromatico le calde tonalità arancioni del suo mantello sono bilanciate dall'azzurro della tunica e il verde del libro, creando così una armoniosità cromatica di grande effetto. In testa indossa un turbante, elemento che, forse, ne vuole evidenziare le origini orientali.

Cosa fa?

Dall'espressione dura e concentrata del volto e dall'apertura delle labbra pare quasi che la Sibilla si stia sforzando per decifrare il significato delle scritture o stia affidando la sua profezia appena letta dal libro, appoggiato su un cuscino sopra il lato sinistro del trono, ai due angioletti, i puttini rappresentati accanto a lei. Quest'affresco sembra evidenziare più degli altri la funzione profetica della Sibilla. Il suo sguardo, come quello dei puttini, è rivolto al libro; questo elemento induce colui che guarda l'affresco a focalizzare l'attenzione sul libro stesso. Sia il libro, sia le tavole, in mano ai puttini, sono considerati elementi caratteristici delle Sibille pagane, ma questi simboli, originariamente pagani, hanno subito una sorta d'evoluzione e sono stati  reinterpretati poi in senso cristiano.

Interpretazioni

Il libro, interpretandolo in chiave cristiana, potrebbe essere associato alla Bibbia. Nella tradizione letteraria si era infatti parlato dei libri Sibillini, che qui si coincidono con un unico grande libro.

Le tavole in mano ai puttini, invece potrebbero essere quelle dei dieci comandamenti.

Influenze

La posizione della Sibilla nella campata centrale dell'intera volta ricorda la sua fondamentale profezia riportata da Virgilio nella IV egloga delle Bucoliche, in cui preannunciò la nascita di un bambino nel regno di Augusto che avrebbe dato origine a una nuova progenie celeste in grado di riportare l'Età dell'oro: si tratta della più importante profezia in ambito pagano riletta in chiave cristiana, che spianò la strada al raccordo tra cultura classica e dottrina cristiana dell'Umanesimo.

Inoltre, Michelangelo si rifà chiaramente al topos della Sibilla longeva presente, anche dal VI libro dell'Eneide:

Enea, dopo essere stato a Cartagine dalla regina Didone, e dopo aver celebrato i giochi funebri in onore del padre Anchise, si recò a Cuma per farsi prevedere il futuro dalla Sibilla cumana. Sbarcato sulle spiagge di Cuma, Enea si inerpicò sulla rocca per incontrare la Sibilla mentre gli altri superstiti Troiani andavano alla ricerca di acqua e di cibo. Alla vista di Enea la Sibilla invocò il dio Apollo  il quale prese il controllo del suo corpo e parlò per suo tramite. Enea chiese all’Oracolo un rifugio sicuro nel Lazio per i Troiani e la liberazione dalla cattiva sorte che li accompagnava, in cambio avrebbe costruito un nuovo tempio per il Dio Apollo e avrebbe istituito dei giorni festivi in suo onore. Il dio rispose che i Troiani non sarebbero mai dovuti arrivare nel Lazio poiché li attendevano numerosissime guerre. Ad Enea sarebbe toccato di affrontare un altro uomo forte come Achille, questi era Turno, re dei Rutuli. Causa di tutto ciò sarebbe stata Lavinia, figlia del re Latino, che era stata promessa sposa sia ad Enea sia a Turno.

Oltre all’attività oracolare nel poema di Virgilio la Sibilla è colei che conduce e guida Enea nell’oltretomba.

Isabella Zuan 

1 commento:

  1. Thanks for sharing such an informative article really I'm impressed to read this post. To know about yourself just a call cartomanti ticino.

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